Tradizioni della mia terra

La Sartiglia affonda le sue radici nell’Europa medievale, culla dei giochi di addestramento militare a cavallo (retaggio dei crociati e dei saraceni) e degli spettacolari tornei equestri tra cavalieri.


E’ una tradizione secolare e gli oristanesi la sentono più di ogni altra cosa.
Si preparano quasi per un anno, per arrivare preparati alla competizione di una vita.

I “personaggi” di spicco della Sartiglia sono:
Su Cumponidori: è il capo corsa, una delle figure chiave della festa, o meglio è “il signore della festa”. Il 2 di febbraio di ogni anno, (Candelora) per tradizione, le massime autorità del Gremio dei Contadini e del Gremio dei Falegnami eleggono il loro Su Cumponidori. L’investitura avviene con la consegna di un cero benedetto.
La maschera di Su Cumponidori è una maschera androgina, ma in realtà Su Cumponidori non è né maschio e femmina. Va precisato che il capo corsa appartenente al gremio dei falegnami indossa una maschera color della cera, mentre quello del gremio dei contadini ne porta una color della terra. Anche i costumi tradizionali, custoditi gelosamente, sono diversi.
Ad esempio, il gremio dei contadini si contraddistingue per gli sbuffi della camicia raccolti da nastri rossi e per il coietto (la tradizionale giacca) chiuso da lacci di pelle, mentre il gremio rivale porta fiocchi di colore rosa e celeste ed un coietto impreziosito da borchie d’argento a forma di cuore. Infine, se il capo corsa del gremio dei contadini indossa calzoni lunghi e camelia rossa, quello del gremio dei falegnami porta pantaloni lunghi fino alle ginocchia e camelia rosata.

Ricordiamo, inoltre, che Su Cumponidori indossa un nastro della tuba (cappello a cilindro) di colore rosso la domenica e di colore verde il martedì.

Tamburini e Trombettieri: la Sartiglia di Oristano è scandita dal ritmo dei tamburi e dagli squilli di trombe. La domenica mattina, dopo aver scortato l’araldo a cavallo che annuncia l’inizio della festa e della giostra, tamburini e trombettieri sempre vestiti in curatissimi abiti tradizionali accompagnano tutti i passi principali della festa. Ecco i ritmi salienti della Sartiglia di Oristano:

Su passu de su Cumponidori (Il passo del Cumponidori, con una rullata e tre squilli di tromba). Accompagna la vestizione – ed in particolar modo sottolinea il momento esatto in cui is massaieddas si accingono a sistemare sul volto la maschera -, la svestizione e tutti i passaggi che segnano l’inizio di una nuova fase della giostra.

Su Pass’e strada (Il passo della strada). È un passo di marcia di origine militare che annuncia l’arrivo del corteo della Sartiglia; è eseguito, inoltre, durante il passaggio da via Duomo a via Mazzini e mentre su Cumponidori fa ritorno alla sede del gremio per la svestizione.

Su passu de su segundu Cumponi o de sa gil e su passu de su terzu Cumponi (il passo del secondo e il passo del terzo): sono suonati per accompagnare la discesa in pista del Segundu Cumponi, assistente de su Cumponidori e del Terzu Cumponi, aiutante di campo del capo corsa.

Su passu de s’atru cumponi (Il passo dell’altro Cumponidori): durante la giostra accompagna il su Componidori dell’altro gremio.

Su passu de is bachittas (passo delle bacchette): viene eseguito quando su Cumponidori si reca dal presidente del Gremio per ricevere “sa pippia de maju” (mazzo di mammole, è una sorta di scettro con cui benedice la folla chiudendo la corsa alla stella).

Sa curreba (la corsa): è suonata prima dell’inizio del rito della vestizione, accompagna anche la discesa dei cavalieri, le pariglie acrobatiche ed, infine, scandisce il momento il cui su Cumponidori si spoglia della maschera.

Dal 1861 i trombettieri suonano le prime 6 note dell’inno del Regno D’Italia come stabilito dal Regio Decreto che perpetua il volere di Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele II (il primo a dichiarare la Sartiglia festa nazionale sarda).

Cavalieri: gli eleganti protagonisti a cavallo sono, da diversi anni, 120 (partecipano 40 pariglie, ciascuna di tre elementi, comprese le due pariglie dei Componidori) ed appartengono all’Associazione Sportiva Dilettantistica “Cavalieri Sa Sartiglia”. I cavalieri si preparano tutto l’anno per partecipare all’evento: lo testimoniano le straordinarie esibizioni che in più passaggi incantano il pubblico.

Terminato il rito della vestizione, il corteo dei cavalieri guidato dal capocorsa e preceduto dai trombettieri, dai tamburini e dal gremio dei Contadini la domenica e dei Falegnami il martedì, si dirige, verso la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Qui, su Componidori dopo aver benedetto la folla che lo acclama, consegna sa pipia de maju a s’Oberaju Majore per riceverne le spade con cui effettuerà per tre volte, proprio sotto il nastro verde che sostiene la stella, l’incrocio della propria spada con quella de su Segundu. Mentre il rullo di tamburi scandisce la solennità del momento ha inizio la corsa alla stella. Su Componidori è il primo a tentare la sorte cercando di cogliere al gran galoppo il bersaglio, poi tocca ai suoi due aiutanti di campo. Successivamente potranno cimentarsi nell’impresa tutti i cavalieri cui il capocorsa – in segno di fiducia o di sfida — darà l’onore della spada. Se il cavaliere prescelto sarà abile potrà vivere il suo momento di gloria e rientrare sul percorso, godendosi l’applauso del pubblico ed il tributo dei tamburini e dei trombettieri .

Quando Su Componidori si riterrà soddisfatto del numero di stelle raccolte per il proprio gremio e per Oristano, farà ritorno sul percorso per restituire le spade alla massima autorità del gremio e ricevere su stocu (lo stocco, la lancia di legno) col quale tenterà ancora una volta di cogliere la Stella. Va ricordato che questa sorta di lancia, essendo più grossa rispetto alla spada, rende più difficile centrare la stella. Il Componidori che ci riesce, dunque, è osannato quasi come un eroe.

Squilli di trombe e rullo di tamburi annunciano sa Remada, il valoroso atto compiuto da su Componidori che chiude ufficialmente la corsa alla stella riverso sul cavallo, affrontando il percorso a gran galoppo.

Ricordo che in seconda media, proprio un tema sulla Sartiglia mi permise di vincere il mio primo viaggio fuori dalla Sardegna.
Il premio consisteva in un viaggio a Roma, per assistere ai giochi della gioventù
Fu un’ esperienza bellissima che ancora oggi ricordo con piacere.
E tutto grazie alla Sartiglia!

Andrea Serra

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